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​Con Tiziana Tricarico e Simone Lampis
Regia Mario Barzaghi

Luci Marcello D'Agostino

 

..Soli e ignari in un tempo cupo, rotoliamo in fondo al dirupo... 

 

Mi e Ti appartengono alla vasta schiera di personaggi senza tempo e senza luogo - senza memoria, dunque - che la drammaturgia contemporanea ci consegna in maniera prepotente, almeno da Beckett in  poi.

Inevitabilmente consegnati alla provvisorietà del presente elevano il provvisorio e il contingente a paradigmi del loro strampalato e contundente esercizio quotidiano... 

 

La loro azione si svolge in un’alternanza di astrazioni, simbolismi, concretezze estreme, a partire dall’alveo materno fino ad uno spazio atemporale post mortem. 

Il dinamismo della vita quotidiana, rappresentato nell’azione scenica,  vorticoso, a volte insensato, spesso rituale, è costellato da schegge di storia dei due personaggi, che riflettono episodi della vita di ogni essere umano. 

Avviene così un percorso di conoscenza e maturazione che porta Mi e Ti a scoprirsi come individui, ma soprattutto come coppia.

 

Mi e Ti rappresentano, così, un'astrazione del binomio uomo-donna o semplicemente, un unico piccolo atomo, un piccolo universo nell'universo. 

In ogni atomo le particelle si attraggono e si respingono, orbitano l'una attorno all'altra, inesorabilmente sostenute dalla forza dell'amore. 

Ed è questo che ci ha, tra le altre cose, portati al titolo dello spettacolo che prende in prestito alcuni versi de “La forza dell'amore”, canzone di Enzo Jannacci.

 

La relazione duale, inizialmente semplice guscio che protegge da un mondo esterno, spesso insensato o indifferente, diventa infine consapevole dell’energia vitale che la sottende e nel contempo la trascende perché è la stessa che muove l’Universo, per trasformarla in una scintilla di luce che si protende oltre la dimensione spazio-temporale. 

 

Ed è così che Mi e Ti, appollaiati sui trespoli del loro avamposto, spalancano i loro sguardi attoniti sul mondo, commossi dalle sue intemperie o amareggiati dalle sue catastrofi, accompagnando gli spettatori in un excursus, surreale ed ecologico, che li porta a percorrere assieme alla loro storia anche la storia geologica del pianeta, amato e dilaniato, a partire dallo scontro delle masse terrestri dei primordi fino alla deriva attuale della distruzione e dell'annientamento della vita.

 

Chi sono? Da dove vengono? Dove vanno? E perché? Queste le domande a cui cercheranno di rispondere nel tempo a loro concesso, quello dello spettacolo…

 

 

Lo spettacolo ha vinto il bando di residenza teatrale “Amapola R-esistenze Creative” ed è stato presentato in anteprima, in tale occasione, il 17 e il 18 ottobre 2014 alla Fabbrica dell’Esperienza di Milano, debuttando ufficialmente presso ARCI Ohibò, il 23 novembre 2014.

 

In occasione di ITFestival 2014 è stato presentato un primo studio di 20 minuti, recensito da Franco Romanò, (link "Rassegna Stampa") che presenta una sua prima suggestione, solo parzialmente fedele
all' evoluzione finale del lavoro.

 

 

 

 

 

 

"Mi e Ti...a semm in dü"
 
 
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